In questi giorni si parla molto di baby-gang, di bulli, di giovani che prendono in giro e, nella peggiore delle ipotesi, colpiscono con violenza i propri coetanei senza un apparente motivo. E se tuo figlio fosse proprio uno del branco?
Il branco e i suoi bulli agiscono contro i coetanei, dunque a scuola o per strada, con i gli amici o perfetti sconosciuti. Voi, genitori, siete gli ultimi a sapere che vostro figlio è un bullo: la vergogna e il senso di colpa sono le prime sensazioni che vi inondano. Spesso le prime reazioni che avete sono la negazione o la ricerca di capri espiatori (cattiva compagnia, mancata integrazione nella classe, territorio a rischio, insegnanti menefreghisti, etc.), oppure c’è chi, tra voi, perde le staffe e punisce duramente in figlio.
Reazioni legittime. Reazioni di chi ha ben chiaro che non c’è tempo da perdere. Reazioni di chi sa che deve intervenire. Per due ragioni: per evitare comportamenti pericolosi che possono danneggiare altre persone, per colmare il vuoto che vostro figlio riempie facendo il bullo.
Come sempre, una regola che vale per tutti non esiste, ma ci sono un paio di elementi da tenere in considerazione se hai ricevuto la doccia gelata quando sei andato a parlare con gli insegnanti di tuo figlio.
- Prendi atto della realtà: non cercare di negare o di giustificare, è successo anche se fa male;
- Confrontati con l’altro genitore: spesso situazioni come questa possono dividere i genitori, non date per scontato di avere la stessa linea del tuo partner, perchè nella maggior parte dei casi non è affatto così;
- Responsabilizzate vostro figlio: aiutatelo a diventare consapevole delle sue azioni;
- Aumentate la sua autostima: spesso i bulli hanno seri problemi di autostima e cercano di affermarsi dimostrando la loro superiorità con azioni aggressive;
- Fatevi aiutare: fare tutto ciò da soli spesso non è semplice, quindi vi suggerisco di farvi aiutare da un professionista da scegliere in base a quello che ritenete sia più importate (uno psicoterapeuta, un educatore, un pedagogista, un coach, un counsellor) e proponetelo a vostro figlio, in base a quelle che sono anche le sue esigenze. Cercate di non imporre solamente, ma di renderlo partecipe di questa scelta.
Ti stai chiedendo come un Social & family Coach può essere utile per aiutare tuo figlio? Non esitare a contattarmi!
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