All’università mi hanno insegnato che nel lavoro sociale è importante la prevenzione, cioè la messa in atto di tutti quegli interventi volti a evitare l’insorgenza di qualcosa di dannoso per le persone. La realtà dei fatti spesso è ben diversa e si lavora quando il sintomo si è trasformato in avvento avverso.
Giusto per essere più chiara, vi faccio qualche esempio concreto vissuto nella mia esperienza lavorativa.
- In un piccolo paese due ragazzi che frequentano un liceo contraggono in virus dell’HIV attraverso rapporti sessuali non protetti. Nel giro di pochi giorni si crea il panico e la scuola organizza delle giornate informative sul tema delle malattie sessualmente trasmissibili. Qui c’è un ottica di prevenire che gli altri ragazzi contraggano a loro volta il virus. Ma quei due che se lo sono preso? Se avessero saputo prima come ci si ammala, forse le cose non sarebbero andate diversamente?
- Le rette giornaliere per le comunità per tossicodipendenti hanno dei prezzi molto elevati (dai 75 ai 150 euro circa): la loro funzione è quella di supportare le persone nel percorso di disintossicazione. Chi arriva in comunità ha ormai sviluppato una dipendenza. Fuori dalla comunità c’è anche chi usa sostanze, ma non ha ancora sviluppato una dipendenza. Molti di loro sono adolescenti e spesso non sanno quello che stanno assumendo: pericolosissimo perchè alcuni cocktail potrebbero rivelarsi letali. Cosa viene spiegato ai ragazzi sulle droghe? Che fanno male e quindi non bisogna usarle, punto. Il perchè non lo devono sapere. Ovviamente questo non basta: gli adolescenti vogliono essere trattati da adulti e quindi esigono spiegazioni sensate, poi vogliono dimostrarsi adulti, dunque ribelli.
- Ormai da anni sentiamo parlare di violenza sulle donne. Sappiamo che la violenza non è amore, che esistono associazioni che aiutano le vittime di violenza. Sappiamo anche che a volte queste donne tornano insieme ai loro mariti, anche se violenti. Continuiamo a parlare con le donne, dicendo loro che con quell’uomo non ci devono tornare. Ma siamo sicuri che per prevenire la violenza sulle donne, la prevenzione vada fatta solo con le donne?
- Un altro tema molto interessante è il bullismo. Il fenomeno esiste da tempo, ma in alcuni contesti si è chiuso un occhio, per poi arrivare all’esplosione con epiloghi anche funesti.
Avete capito cosa intendo? Se si lavora bene quando un problema non è ancora esploso, si lavora meno e meglio, si spende meno e meglio ed è possibile salvaguardare le persone.
Se si salvaguardano le persone, si salvaguarda un ambiente.
La prevenzione ha un effetto contaminante: se colpisce qualcuno, lentamente contamina più persone e porta a una condizione di benessere dei singoli e dell’ambiente in cui vivono.
E tu cosa ne pensi di questo aspetto del lavoro sociale?
Sei un genitore e pensi che tuo figlio non ne sappia abbastanza su alcuni dei temi che tratto nel mio blog? Non esitare a contattarmi!
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